Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Trécourt Giacomo *

TRÉCOURT GIACOMO
Bergamo 1812 - Pavia 1882
La carriera scolastica, compiuta dal 1828 presso l'Accademia Carrara di Bergamo come allievo di G. Diotti, fu accompagnata da numerosi riconoscimenti e da committenze di rilievo come la Zenobia salvata da alcuni pastori dalle acque del fiume Arasse (1835, acquistata dal conte L. Secco-Suardo), il San Nicola di Bari nel-l'atto di liberare tre innocenti condannati a morte (esposto a Milano nel 1837, per lo stesso committente), Una famiglia in atto di pregare (1837, per P. Ronzoni), L'educazione della Vergine (1839, per la parrocchiale di Sant’Anna, Villongo San Filastro, Bergamo).Nelle opere di quegli anni traspare l’educazione neoclassica vivificata dallo studio dei maestri della pittura lombarda, interesse che lo unì a G. Carnovali con il quale mantenne una solida amicizia. Frattanto esponeva alle mostre braidensi soggetti storici, sacri e di genere (1840, Mendico alla notizia di una sciagura). Nel 1842 fu chiamato a dirigere la Scuola Civica di Pittura di Pavia. Dopo un probabile soggiorno romano verso il 1845, insieme a Carnovali presentò alla Mostra braidense del 1846 la tela Ossian canta a Malvina le gesta di Carthon (Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo). In seguito, assorbito dall’insegnamento (ebbe tra i suoi allievi F. Faruffini e T. Cremona), si dedicò soprattutto ai ritratti (G. Brambilla, Nobildonna Beccaria, Giuditta Rancati e Carlo Bonetta, tutti a Pavia, Museo Civico), in alcuni dei quali adottò forme più libere, volte alla rappresentazione romantica del sentimento (Lord Byron sulle sponde del mare ellenico, Pavia, Museo Civico). Al 1853 si fa risalire l’Autoritratto in costume orientale (Pavia, Museo Civico).
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