Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Tavernier Andrea *

TAVERNIER ANDREA
Torino 1856 - Grottaferrata (Roma) 1932
Studiò all’Accademia Albertina di Torino, dove ottenne premi scolastici fra il 1882 e il 1885; dal maestro A. Gastaldi derivò il solido disegno e il forte cromatismo. Nel 1884 esordì all’Esposizione Nazionale torinese con Rugiade primaverili e fu presente con assiduità alle mostre della Promotrice e del Circolo degli Artisti fino al 1923. Il realismo dei quadri di figura e dei ritratti di questo periodo appare condotto con attento studio degli effetti luminosi. Nel 1890 fu a Roma dove lavorò a vedute della città e della campagna (Cam-pagna romana, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Fu poi prevalente il suo interesse per il paesaggio alpino, studiato dal vero insieme a temi legati ai costumi valligiani (Finita la messa- Zoldo Alto, 1897, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna; Ultime gocce-Druogno, esposto a Torino nel 1898, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). Cercò anche soggetti d’ispirazione sulla riviera adriatica e in Abruzzo, schiarendo la tavolozza e, dai primi anni del secolo, accogliendo motivi e modi simbolisti (Gli effimeri, trittico, esposto alla Biennale di Venezia nel 1903). Dopo il 1909 si trasferì a vivere e a lavorare nelle vicinanze di Roma.
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