Rossi Bernardino*
Cortile (Modena) 1803 - Modena 1865
Dopo i primi studi a Carpi frequentò l’Accademia Atestina di Modena diretta da G. Pisani. Con A. Malatesta, suo amico fraterno e in seguito cognato, intorno al 1825 si perfezionò a Firenze, allievo di P. Benvenuti, e quindi a Roma. Nel 1830 inviò da Firenze la pala San Camillo de Lellis e il beato Ippolito Galantini (chiesa di San Vincenzo, Modena), di elegante cifra purista unita a una sottile vena intimista. Ritornato in patria, fu chiamato come docente all’Accademia e ricevette dal duca Francesco IV l’incarico per la tela Maria Beatrice di Savoia con i figli Francesco, Ferdinando, Maria Teresa, sereno interno familiare informato al gusto biedermeier (Modena, Galleria Estense). Dal 1835 al 1840 partecipò al progetto celebrativo delle glorie estensi con dipinti di gusto troubadour (Monacazione di Beatrice d'Este, Rinaldo II e Alberto V, Modena, Accademia Militare). La vastissima produzione di soggetti sacri, di committenza locale, presenta il taglio didascalico e l'intonazione sentimentale caratteristici dell'arte devozionale della Restaurazione (fra gli altri, Natività della Vergine, parrocchiale di Redù, presso Nonantola, Modena; Educazione della Vergine, 1838, chiesa di San Francesco, Modena). A piccoli quadri di pietà popolare, risolti con linguaggio illustrativo, si af-fiancarono opere più impegnative, impostate su complessi intrecci iconografici (L'Assunta con i Santi Sebastiano e Martino, 1850-1860, parrocchiale di San Martino, Polinago).