Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Rizzi Antonio *

RIZZI ANTONIO
Cremona 1869 - Firenze 1940
Presso l'Accademia milanese di Brera frequentò i corsi di R. Casnedi, S. Mentessi e L. Pogliaghi. Fra il 1891 e il 1892 decorò nella sua città il sipario del teatro Ponchielli; nel 1894 ottenne il premio Fumagalli con Nerone osserva il cadavere di Agrippina (Cremona, Museo Civico) e il premio Mylius per un affresco nel loggiato del Palazzo di Brera. Avviato a una produzione eclettica di ritratti, studi per l'arte applicata (Bozzetto decorativo per copertura di organo, esposto a Brera nel 1897), quadri di soggetto storico e reli-gioso, lavori di decorazione, si volse anche al paesaggio (Vespero estivo, esposto a Venezia nel 1899, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna), genere che approfondì in direzione tardonaturalista durante il soggiorno veneziano del 1900-1906 (Granturco sull'aia, esposto alla Biennale di Venezia del 1903, Milano, Galleria d'Arte Moderna). Fra il 1906 e il 1911 fu docente di pittura presso l’Accademia di Perugia. Colse suggerimenti in direzione simbolista dall'opera di Bistolfi, da G. A. Sartorio e anche dalla Secessione viennese per opere da cavalletto (Fantasia classica, esposto a Milano nel 1906; Marcia funebre, 1910, Cremona, Museo Civico) e per le numerose imprese decorative (lunette a mosaico nel Vittoriano, Roma, 1913).
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