Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Reycend Enrico *

REYCEND ENRICO
Torino 1855 - 1928
Fino al 1872 studiò all’Accademia Albertina e, in seguito, sotto la guida di E. Ghisolfi e di A. Fontanesi, al quale si deve principalmente la sua formazione (Un acquedotto sulla Dora, La cinta di Vanchiglia, esposti a Torino nel 1872); importante fu anche l'influenza esercitata su di lui dal lombardo F. Carcano. I ripetuti soggiorni a Parigi negli anni 1878, 1880 e 1900 lo favorirono nella conoscenza della coeva cultura figurativa francese e in particolare di J. B. C. Corot. Mise così a punto una personale ricerca di valori luministici, realizzando paesaggi costruiti con pennellate vibranti e frammentate e impasti cromatici tonalmente accordati e talora accesi (Lungo il Po, presso la Gran Madre di Dio, 1882 ca., Nei dintorni di Torino, 1885-1890, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Fra il 1880 e il 1885 fu in rapporto con L. Delleani e tra il 1885 e il 1886 soggiornò a Genova, che gli ispirò diverse vedute di quegli anni: in esse sperimentò, secondo una pratica comune agli Impressionisti, la reiterazione dello stesso soggetto in ore diverse della giornata (Porto di Genova di notte, 1890 ca., Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna).
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