Raffaele Ambrogio *
Vigevano (Pavia) 1845 - 1928
Dopo aver iniziato gli studi di ingegneria a Torino, si avviò alla pratica artistica sotto la guida di A. Fontanesi e A. Gastaldi all’Accademia Albertina. Al primo maestro si richiama la fase iniziale della sua produzione, rielaborata in seguito con personale vivacità cromatica. Nel 1874 esordì alla Promotrice di Torino con Prati di Vanchiglia, seguito nel 1875 da Al Langosco (Vigevano). Trovò presto considerazione presso un collezionismo e un mercato qualificati (Bacia, sole immortal, bacia il tuo figlio!, per il fiorentino L. Pisani, esposto a Torino nel 1880), con vedute cittadine (La piazza di Vigevano, Novara, Galleria d’Arte Moderna P. e A. Giannoni), marine liguri e soggetti di montagna (Pascoli montani, Barche a riva, esposti a Roma con la Società degli Amatori e Cultori nel 1882; Pastura nei dintorni di Vigevano, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna). I paesaggi alpini, tratti nei dintorni di Courmayeur, caratterizzarono gran parte della sua produzione degli anni '90. Espose alle mostre di Torino e Milano fino al primo decennio del nuovo secolo.