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Prati Eugenio *

PRATI EUGENIO
Caldonazzo (Trento) 1842 – 1907
Si trasferì a Venezia nel 1856 per studiare all’Accademia di Belle Arti e dal 1866 frequentò la scuola di A. Ciseri a Firenze. Durante i tredici anni di soggiorno toscano ritornò talvolta in Trentino e si recò per una visita a Roma (1871 ca.). In quegli anni si dedicò alla pittura di storia (Michelangiolo che incoraggia il giovine Barroccio, 1868, premiato al concorso Triennale dell’Accademia fiorentina) e a quella di genere (Il sequestro, esposto a Milano nel 1877; Piccola mendicante, esposto a Firenze lo stesso anno). Dal 1880 al 1893 si stabilì ad Agnedo in Valsugana e passò a temi di vita agreste (In campagna, esposto a Milano nel 1883; Nozze a Valtesina, esposto a Venezia nel 1887; Lavoro e meditazione, L’alba, esposti a Roma nel 1892). Dal 1893 si trasferì a Trento, dove insegnò privatamente pittura. Partecipò poi alla I Biennale veneziana del 1895 con Solitudine (1889, Trento, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Ro-vereto) e nel 1899 venne premiato alla Mostra d’Arte Sacra di Torino per il trittico Ritorno dall’Egitto. Numerose sono anche le composizioni a carattere sacro presenti in Trentino (S. Adalberto, 1873,cappella di Villa Bernardelli, Gocciadoro di Trento; Cristo morto, 1884, chiesa dei Francescani, Borgo Valsugana). Fra le ultime opere figurano Poesia della montagna e il suggestivo Cristo e la Maddalena (1904, Trento, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto).

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