Ponticelli Giovanni *
Napoli 1829 ca. - 1880
Si formò all’Accademia napoletana, seguendo l’indirizzo romantico del quadro di storia e di soggetto religioso. Esordì alla Mostra Borbonica del 1855 (La parabola delle dieci vergini, La gran madre di Dio, La SS. Vergine col Bambino e San Giuseppe) e nel 1859 presentò S. Elisabetta regina d'Ungheria che visita un tugurio. Nelle opere successive aderì al Realismo d’impronta palizziana, affrontando soggetti d'ispirazione risorgimentale e di genere (Un garibaldino ferito che racconta le sue gesta a due giovanetti, presentato all’Esposizione Nazionale di Firenze del 1861). Guardò anche alle ricerche della Scuola di Resina (Una confidenza d'amore, esposto alla Promotrice di Napoli del 1862, forse da riconoscere in un dipinto dello stesso anno apparso recentemente sul mercato). Presente alle mostre partenopee fino al 1871, nel 1877 vi fece ritorno con II vizioso e La casa del rigattiere. I dipinti di soggetto storico (La convalescenza del Cavaliere Baiardo, 1867, Napoli, Amministrazione Provinciale; Sollevazione dei villici contro i soldati del Cardinal Vitelli, esposto a Milano nel 1872; L'entrata del Cardinal Ruffo in Napoli nel 1799, Napoli, Museo di San Martino) e quelli di vita popolare (La sparata del vino nuovo, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) non furono immuni dal gusto bozzettistico, anche se condotti con attraente vivacità d'espressione.