Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Peterlin Domenico*

PETERLIN DOMENICO
Bagnolo (Vicenza) 1822 - Vicenza 1897
Noto con la dizione dialettale del cognome (che era Petarlini), si formò a Vicenza con il pittore A. Bernati; quindi, con il sostegno di alcune famiglie nobili, nella seconda metà degli anni '40 poté entrare all'Accademia di Venezia. La prima produzione fu legata a opere di carattere religioso (Davide con la cetra, parrocchiale di Bagnolo, Padova) e ai ritratti (Ritratto di Cesare Trombini, Padova, Museo Civico). Nel 1847 ottenne una borsa di studio per il perfezionamento a Roma, ma lo dovette interrompere allo scoppiare della I guerra d’Indipendenza, alla quale partecipò nel corpo dei volontari universitari. Del contatto con il Purismo romano si riconoscono segni eloquenti nella lunga elaborazione di Il Trionfo del Vero (o L'Apocalisse), che impegnò l’artista per circa otto anni, prima di essere consegnato a re Vittorio Emanuele II nel 1859 a Torino: si tratta di una grandiosa allegoria, dove si uniscono sentimento patriottico e spirito religioso, motivi dominanti anche della produzione successiva. Dopo il soggiorno a Torino (nel 1861 fu presente alla Promotrice con un’Apocalisse, ritratti veneziani e un quadro devozionale), passò a Firenze, dove fra l’altro dipinse Dante in esilio (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti): qui il riferimento al modello iconografico del Ritratto di Goethe di J. H. Tischbein, conferma il suo rapporto con la cultura ro-mantica tedesca. Sempre legate alle idealità risorgimentali sono invece le opere che presentò a Torino nel 1863 e nel 1864 (Fede e preghiera per la prossima liberazione dallo straniero), entrambe commissionategli dal conte M. Corinaldi, e Vittorio Emanuele nell'atto di donare a Vicenza la bandiera del X giugno 1848 (1866, Roma, coll. del Quirinale). Afflitto da un progressivo abbassamento della vista si stabilì a Vicenza, dove fu conservatore del Museo Civico dal 1872 fino alla morte. Nel 1875 inviò alla Mostra di Milano L'ultimo sonno di Fra Girolamo Savonarola.
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