Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Muzzioli Giovanni *

MUZZIOLI GIOVANNI
Modena 1854 - 1894
Proveniente da una famiglia originaria di Castelvetro, vicino Modena, entrò nel 1867 all'Accademia Atestina, dove ebbe come maestri L. Asioli, A. Simonazzi, M. Discovolo. Dall’appartato ambiente artistico modenese guardò all’opera di D. Morelli per la sua prima impresa di rilievo, Torquato Tasso all'ospedale di S. Anna (Modena, Museo Civico): con questo dipinto vinse nel 1872 l’ambito concorso Poletti per compiere il perfezionamento a Roma: così, nel 1873, seguiva all'Accademia di San Luca le lezioni di F. Podesti, dando prova contemporaneamente di attenzione al Realismo (Ritratto di anziana signora, Modena, Museo Civico). Il verismo delle figure e la costruzione della scena secondo un’impostazione teatrale informavano il suo saggio di pensionato, inviato a Modena nel 1875 (Abramo e Sara alla corte dei faraoni, Modena, Museo Civico). Nel 1876 si trasferì a Firenze, dove fissò la sua residenza, salvo brevi ritorni in patria: il contatto con i mercanti più alla moda del tempo, G. Pisani e A. Goupil, ne faranno uno degli artisti più ricercati. La vendetta di Poppea (Modena, Museo Civico), ultimo saggio, esposto a Firenze nel 1876, fu fonte di un acceso dibattito nell’ambiente artistico toscano (T. Signorini prese le difese del quadro), ma gli valse la nomina a professore onorario dell’Accademia modenese. Nuove sollecitazioni gli vennero poi dall’incontro con Morelli a Napoli, nel 1877, e dalla conoscenza delle opere di ambientazione greco-romana di L. Alma Tadema (esposte a Parigi nel 1878): se ne colgono gli esiti in La danza fra le spade (1879 ca., Modena, Am-ministrazione Provinciale), nel sontuoso esotismo di La Maddalena, esposto a Torino nel 1880) e in Al tempio di Bacco (1881, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna). In questi anni frequentava a Firenze, presso la trattoria della “Sora Zaira in Parione”, il gruppo dei cosiddetti Parionisti, con N. Barabino, G. Fattori, S. Lega, E. Lapi. Nel 1882 inviò alla Mostra dell’Incoraggiamento di Modena il Ritratto di Giuliano Giovannardi e partecipò all’Esposizione di Milano con L'Offerta agli Dei Lari; a Torino nel 1884 espose Nell'aia (coll. privata), Ore calde, Arte umoristica e Offerta Nuziale (Trieste, Museo Revoltella). Il Baccanale (presentato a Brera nel 1886, coll. privata) comparve all’Esposizione di Parigi del 1889 nella Liste de récompensés, insieme ai quadri di Signorini, F. Simi, R. Panerai. Accanto a opere di successo, come I Funerali di Britannico (Ferrara, Museo Civico d’Arte Moderna), nell’ultima produzione i soggetti paesistici e rurali appaiono aggiornati a un lessico più moderno (Gli scavatori, coll. privata).
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