Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Migliaro Vincenzo *

MIGLIARO VINCENZO
Napoli 1858 - 1939
Avviato a Napoli alla specializzazione artigianale dell’intarsio, frequentò anche lo studio di S. Lista. Dal 1875 seguì i corsi di F. Maldarelli, R. Postiglione e D. Morelli all’Accademia di Belle Arti. Nel 1877 visitò Parigi e si fermò brevemente anche a Milano e a Venezia. Seguendo il corso verista della scuola partenopea, si dedicò alla rappresentazione della vita popolare, indirizzando le sue ricerche sugli studi di figure femminili e sugli scorci urbani più caratteristici o degradati. Dopo le prove giovanili, memori delle ricerche luministiche della Scuola di Resina (Taverna a Posillipo, Napoli, Museo di Capodimonte), maturò una tecnica personale, ora minuta e vibrante di lumeggiature, ora larga e quasi disfatta. Dal 1880 al 1911 espose con assiduità alla Promotrice napoletana e alle mostre di Torino (1880, 1884, Piazza Francese; 1898), Milano (1880, 1882, 1883), Roma (1883). Per il Ministero della Pubblica Istruzione eseguì fra il 1887 e il 1901 un ciclo documentario, con scorci della città partenopea (Vico Grotta e Vico Forno a Santa Lucia, 1887; Santa Lucia, 1888; Strada Pendino, Strettola degli Orefici, Strada di Porto, Vico Cannucce, Napoli, Museo di San Martino). Il costante riferimento alla figura femminile, assunse nella versione del ritratto forti accenti nell'individuazione fisiognomica e psicologica (Fulvia, 1887, Napoli, Museo di Capodimonte). Partecipò alle decorazioni ad affresco del Caffè Gambrinus e a quelle, del Palazzo della Borsa. Quasi cieco, visse negli ultimi anni in condizioni di estrema povertà.
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