Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Marini Antonio *

MARINI ANTONIO
Prato (Firenze) 1788 - 1861
Dopo una prima formazione nella sua città natale con L. Nuti e G. Magherini, fu allievo di P. Benvenuti all'Accademia di Firenze, dove fu premiato nel 1812 e nel 1815 (Mercurio che addormenta Argo). Dal 1815, sotto la guida dell'ornatista G. Castagnoli, fece pratica nella tecnica dell'affresco. Prima del 1820 fu a Vienna per decorare con scene mitologiche il salone di Palazzo Esterhazy. Nel 1822, tornato a Firenze da un anno, ebbe le prime importanti commissioni (Palazzo dell'architetto G. Martelli, Villa del Poggio Imperiale; sala di Flora a Palazzo Pitti). Dal 1823 affiancò all'attività di frescante quella di restauratore. Tornato a Prato nel 1830, vi dipinse la volta e il sipario del teatro Metastasio. La sua attività di frescante e restauratore continuò con successo, tanto da avere committenze in varie città toscane. Nel 1843 fu nominato docente all’Accademia di Firenze. Negli anni '40 si dedicò anche alla pittura da cavalletto, prediligendo i soggetti devozionali di ascendenza raffaellesca (Madonna col Bambino, 1843, Prato, Museo Civico). Nel 1847 eseguì l'Apparizione di Maria per la chiesa pratese di Santa Maria delle Carceri e fornì i cartoni per il pavimento della Tribuna di Galileo a Firenze. Le ultime opere furono un San Pietro che riceve le chiavi (1858-1859), per la chiesa di San Pier Forelli a Prato, e la decorazione con Scene della vita del Tasso nella Meridiana di Palazzo Pitti a Firenze.
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