Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Marinelli Vincenzo *

MARINELLI VINCENZO
San Martino d'Agri (Potenza) 1819 - Napoli 1892
Alla formazione neoclassica ricevuta presso l’Accademia napoletana seguì il pensionato di studio a Roma, sotto la guida di F. Marsigli (dal 1842 al 1848), aggiornandosi sulle prove del Purismo romano. Aveva esordito già nel 1839 alle mostre borboniche, dove si ripresentò nel 1844 (Il Mosè) e nel 1848 (Francesca da Rimini e Gli amori degli angeli). Impegnato nella lotta liberale, per sfuggire alla polizia borbonica si trasferì dal 1849 al 1853 ad Atene, al servizio del re Ottone I di Baviera. Per la sala da Ballo del Palazzo Reale ateniese eseguì diciotto dipinti di argomento mitologico e tre quadri di soggetto sacro per la cattedrale di Rettimo a Creta (Le stimmate di San Francesco, L'Assunzione di Maria e II seppellimento di Cristo). Tornato a Napoli, dipinse nel 1853 La Toilette di Cleopatra (Napoli, Museo di Capodimonte); nel 1854 ca. si trasferì in Egitto, dove fu pittore documentarista al seguito del kedivè Said Pascià. Dipinti di genere orientalista, realizzati rielaborando in studio i soggetti eseguiti dal vero durante il soggiorno egiziano, figurarono all'ultima Biennale Borbonica del 1859 (Ricreazione di una famiglia beduina; Famiglia di beduini nomadi in viaggio) e poi alle promotrici napoletane dal 1862 al 1888 (1862, Il ballo dell'ape, Napoli, Museo di Capodimonte; 1866, Novelliere arabo; 1874, La torre di Babel Nasr, 1888, Un corteggio nuziale nel gran Cairo). Nei quadri di storia eseguiti negli anni '60 (Cesare Mormile, 1863, Napoli, Museo Civico di Castel Nuovo; Masaniello, 1869, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna) è riconoscibile l'aggiornamento sulle novità introdotte nel genere dalle prove di B. Celentano. Presente alle esposizioni nazionali di Firenze (1861), Parma (1870), Milano (1872), Torino (1880), Venezia (1887) e internazionali di Vienna (1873),Parigi (1880) e Londra(1888), nel 1875 fu nominato professore di pittura dell'Accademia napoletana.
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