Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Laccetti Valerico (Valerio) *

LACCETTI VALERICO
Vasto (Chieti) 1836 - Roma 1909
Iscrittosi all'Accademia di Napoli, ancora adolescente vinse un premio per la composizione Aiace Oileo che si salva dalla tempesta imprecando a Giove. Seguì poi i corsi di G. Mancinelli, avvicinandosi frattanto a F. Palizzi, da cui apprese un saldo linguaggio verista, fatto di pennellate attente e minuziose, che impiegò in quadri di soggetto agreste e negli studi di animali. Nonostante il buon esito alle esposizioni napoletane (1863, Interno con animali, acquistato dal re per la reggia di Capodimonte), la difficoltà di affermarsi lo spinse a trasferirsi a Roma, dove rimase fino alla morte. Qui, già dal 1865, si presentò alle mostre degli Amatori e Cultori (Un cane e un gatto in una stalla, Vacca in una stalla): la sua pittura, di facile presa sul mercato, qualche anno più tardi gli consentì un soggiorno a Parigi (Souvenir de Fontainebleau, presentato insieme a Colosseo al sorgere del sole in autunno alla Promotrice di Napoli del 1870). Alla ricca produzione di paesaggi e di scene campestri prese ad accostare in quegli anni dipinti di genere, esponendo puntualmente ogni anno alle mostre romane fino al 1902 (1875, La vedova, La ragazza; 1878, Una madre che scherza con il bambino; 1879, La preghiera, Il catechismo in campagna, provincia di Salerno; 1881, L'inverno, Soldati vecchi e soldati nuovi; 1885, Le gioie della famiglia) e più saltuariamente alla Promotrice napoletana (1871, 1873, 1874, 1879). A Vienna, nel 1873, inviò tre tele dedicate al lavoro contadino e alla Nazionale di Napoli del 1877 presentò Solo!, Campagna romana e La civiltà fuga l'ignoranza, riproposto all'Esposizione Internazionale di Parigi dell’anno successivo. Dagli anni '80 si cimentò anche in temi storico¬religiosi, dove caricò la lezione verista di D. Morelli di toni melodrammatici e virtuosismi descrittivi (Christus imperat!, esposto a Roma nel 1883 e terminato nel 1884, Chieti, Pinacoteca Provinciale Barbella).
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