Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Giuliano Bartolomeo *

GIULIANO BARTOLOMEO
Susa (Torino) 1825 - Milano 1909
Compiuti gli studi con G. B. Biscarra e C. Arienti all’Accademia Albertina di Torino, li perfezionò con alcuni soggiorni a Firenze. Dal 1846 espose alle mostre della Promotrice torinese dipinti di soggetto storico-letterario, elogiati dalla critica (Esuli italiani che piangono la patria perduta, 1851; Pia de' Tolomei, 1860). Nel 1857 fu nominato assistente di E. Gamba alla cattedra di disegno dell'Albertina e poi insegnante di disegno all’Accademia militare. Trasferitosi a Milano nel 1860, insegnò all’Accademia di Brera come assistente di R. Casnedi e prese parte alla vita artistica della città, esponendo opere che confermano la predilezione per il genere storico (Passaggio travaglioso per Susa dell'Imperatore Federico Barbarossa, 1865, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna). Si orientò poi gradualmente verso il quadro di genere, anche in costume (Idillio, Novara, Galleria d'Arte Moderna; Lo sloggio forzato, 1867, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), e verso il paesaggio campestre, nel quale già i contemporanei ravvisarono influenze del francese J. Breton. Fu presente anche alle esposizioni di Parigi (1867, La songe de Parisina, Torino, Museo Civico), di Anversa (1885) e di Milano (1894, La conversazione galante, Monza, Villa Reale). Prese parte alla decorazione della galleria Vittorio Emanuele II di Milano con soggetti allegorici (1865-1867, L'Asia, L'Industria).
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