Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Faccioli Raffaele *

FACCIOLI RAFFAELE
Bologna 1846 - 1916
Dodicenne entrò, insieme con L. Serra, al Collegio Artistico Venturoli di Bologna, passando poi all'Accademia di Belle Arti, dove seguì i corsi di A. Puccinelli e di G. C. Ferrari. Dopo il precoce esordio nel 1863, all'Esposizione Emiliana, grazie a una borsa di studio, nel 1867 poté proseguire gli studi a Firenze sotto la guida di S. Altamura. Ottenne i primi riconoscimenti con II giorno dei morti, esposto a Torino nel 1868. Durante il successivo soggiorno romano, dipinse Belisario e Giovannina (1870, Bologna, Collegio Artistico Venturoli). Rientrato nella città natale affrontò temi di genere, dove cercò gli accenti più sentimentali e idilliaci (Il congedo della nonna, esposto alla Protettrice bolognese del 1870; Fiore che langue, esposto a Milano nel 1872). Partecipò all'Esposizione di Parigi del 1878; a Roma presentò alla Mostra Internazionale del 1883 Viaggio triste (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna) ed espose più volte con la Società Amatori e Cultori (1889, Ai tempi del primo impero; 1893, Cuor che piange). Nei paesaggi è costante la vena lirica, modulata da una cromia fresca e chiara.
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