Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Fabris Placido*

FABRIS PLACIDO
Pieve d'Alpago (Belluno) 1802 - Venezia 1859
Allievo di O. Politi e di T. Matteini all’Accademia di Venezia, vi esordiva nel 1821 con alcuni dipinti mitologici, di chiara impostazione neoclassica (fra gli altri, Amore e Psiche, già a Belluno, Museo Civico). Prese nuo-vamente parte alle esposizioni del 1824, con Sansone e Dalila, e del 1832, con II giudizio di Paride e La vergogna di Callisto. La produzione successiva fu caratterizzata da un recupero neocinquecentesco. Trasferitosi a Milano sin dal 1827 insieme a F. Hayez, ottenne fama per l'intensa attività di ritrattista, inaugurata nel 1832 con Ritratto dei genitori (Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca’ Pesaro), nel quale offrì una personale e raffinata interpretazione del ritratto familiare, filtrando da L. Lipparini toni di un intimismo di origine biedermeier. Le altre prove degli anni '30 (Canova sul letto di morte, 1836; Gaspare Craglietto, 1838, entrambi a Belluno, Museo Civico; Giuseppe e Caterina Danieli, 1838, Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro) sono connotate da un nitore analitico e da una eleganza prossimi alla lezione di Hayez, presente anche nei rari soggetti storici.
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