Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Diodati Francesco Paolo *

DIODATI FRANCESCO PAOLO
Campobasso 1864 - Napoli 1940
Abbandonò lo studio della musica per iscriversi all'Accademia di Napoli, dove studiò sotto la guida di G. Toma. Esordì nel 1882, presentando alla Promotrice Salvator Rosa due Impressioni dal vero e Una riflessione nel mio studio e, a Genova, il quadro In attesa. L’anno seguente, sempre a Genova, presentò Una correzione e a Napoli, fra gli altri, Io da ccà non me movo. Dipinse scene di genere, sia a olio sia a pastello, dove la lezione tomiana si concretizzava nell'uso di una tavolozza ricercata e nella predilezione per le atmosfere sospese. Si dedicò anche a ritratti, di notevole scioltezza pittorica, a marine e a paesaggi partenopei (Capri, 1888, Napoli, Municipio). Fu assiduo alle mostre napoletane fino al 1911 (1886, Colomba colpita; 1888, Età felice; 1892, Piazza Vittoria, Impressioni; 1896, Un corteo, acquistato da Umberto I per il Palazzo Reale di Napoli) ed espose a quelle di Genova (1884, Campagna vesuviana, La matassa, 1887, Tipo veneziano), di Roma (1895, Interno d'una cantina della vecchia Napoli) e di Torino (1898, Un raggio ancora e Bozzetti dal vero).
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