Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

De Nittis Giuseppe *

DE NITTIS GIUSEPPE
Barletta (Bari) 1846 - Saint-Germain-en-Laye (Francia) 1884

1846
Giuseppe de Nittis nasce a Barletta il 25 febbraio, da una famiglia di agiati possidenti.

1861
Dopo aver studiato pittura con Giambattista Calò, barlettano educato a Napoli e con il Dartoli, pittore morelliano, in dicembre presenta domanda di iscrizione all’Istituto di Belle Arti di Napoli.

1862
Ammesso all’Istituto, studia con Giuseppe Mancinelli e Gabriele Smargiassi.

1863
Per il suo carattere ribelle e antiaccademico viene espulso dall’Istituto. Si stabilisce a Portici, alle porte di Napoli, dove frequenta, tra gli altri, Marco De Gregorio e Federico Rossano. Fonda con loro la “Scuola di Resina” – detta anche, dagli avversari, “Repubblica di Portici”, – nell’intento di raffigurare la natura dal vero, ribaltando i canoni tradizionali.

1864
Realizza il primo quadro datato, Appuntamento nel bosco di Portici. Partecipa alla terza Promotrice napoletana. Le sue opere, tra le quali Pianura nei dintorni di Barletta e una Marina, vengono notate dal fine critico e pittore Adriano Cecioni.

1866
Dipinge Casale nei dintorni di Napoli, oggi al Museo di Capodimonte di Napoli.

1867
In agosto si reca a Parigi, dove conosce Gérôme e Meissonier. Influenzato da quest’ultimo, esegue “scene di genere”. Entra in contatto con il mercante d’arte Adolphe Goupil. In ottobre è a Firenze per la mostra della Promotrice. Le sue opere, in particolare La traversata degli Appennini (Napoli, Museo di Capodimonte) riscuotono molto successo tra i Macchiaioli.

1868
In autunno è di nuovo a Parigi con l’intento, questa volta, di restarvi più stabilmente. Firma un contratto con Goupil e un altro con il mercante tedesco Reitlinger.

1869
Sposa Léontine Gruvelle. Espone al Salon scene di genere con personaggi in costume, secondo il gusto della Maison Goupil, ottenendo grandi riconoscimenti.

1870
In primavera si trasferisce con la moglie nella casa di campagna di Jonchère. Partecipa ancora al Salon con Signora presso il caminetto e Visita mattutina. A causa della guerra franco-prussiana è costretto a tornare in Italia. Qui riprende con gioia la pittura en plein air scorrazzando per la campagna assolata del Meridione.

1871
Dalla Puglia si reca in Campania, ma in settembre, dopo la fine della Comune, è di nuovo a Parigi.

1872
Ad inizio anno firma un contratto esclusivo con Goupil. Si trasferisce quindi con la moglie a Portici, dove esegue Strada da Brindisi a Barletta. In maggio il quadro viene esposto con successo al Salon. A questo periodo appartiene la serie di tavolette realizzate alle pendici del Vesuvio in eruzione. In luglio nasce a Resina il figlio Jacques.

1873
A metà febbraio torna a Parigi, dove conosce Edgar Degas. È ormai deciso a dipingere senza condizionamenti, dedicandosi con lo sguardo del flâneur a ritrarre la modernità della Parigi haussmanniana. A questa fase risale Al Bois de Boulogne, scena di vita mondana ed elegante.

1874
Partecipa al Salon con Tra le spighe del grano e Che freddo!, riscuotendo un grande successo di critica. In aprile, su invito di Degas, prende parte alla prima mostra degli Impressionisti nello studio del fotografo Nadar con cinque opere: Paesaggio presso Blois, Vesuvio sotto la luna, Campagna vesuviana, Studio di donna, Strada d’Italia. Goupil, contrario a iniziative così fuori dall’ufficialità, gli ricorda i termini del suo contratto. De Nittis, in difficoltà con lui e con i “pittori ribelli”, si trasferisce a Londra ancora prima dell’inaugurazione e rompe il contratto con Goupil. Oltremanica conosce Mr. Mardew e il banchiere Kaye Knowles, destinato a diventare il suo principale collezionista.

1875
Espone al Salon Place de la Concorde sotto la pioggia e Veduta di Bougival. Durante un nuovo soggiorno londinese dipinge Piccadilly. In estate torna in Italia passando per la Svizzera, dove esegue Sul lago dei Quattro Cantoni, già nella collezione Ojetti.

1876
In aprile presenta al Salon Sulla strada di Castellammare e Place des Pyramides, una delle sue opere più celebri.

1877
Ancora al Salon espone Parigi vista dal Pont Royal e gli acquarelli Boulevard Haussmann e Place Saint-Augustin.

1878
Presenta all’Esposizione Universale di Parigi una serie di vedute londinesi e parigine che lo consacrano come il pittore della città contemporanea, capace di vedere il vero in ogni suo minimo dettaglio. Tra le altre: Place des Pyramides, Green Park, Westminster, Trafalgar Square, Ritorno dalle corse, L’avenue del Bois de Boulogne. Ottiene una medaglia a cui segue la Legion d’onore. È l’apice del suo successo artistico e mondano.

1879
Trascorre l’anno tra Londra, Parigi e Napoli. Al Salon espone fuori concorso La venditrice di fiammiferi a Londra. In Italia dipinge Il pranzo di Posillipo. Inizia a cimentarsi nella tecnica del pastello, portandola alle sue massime possibilità di espressione.

1880
La famiglia de Nittis si trasferisce in rue Viète, nell’elegante quartiere Monceau. La loro abitazione diventerà un punto d’incontro degli artisti e intellettuali francesi più in vista dell’epoca – Degas, Manet, Desboutin, Caillebotte, i Goncourt, Daudet, Duranty, Clarétie, Hérédia –, invitati dall’intraprendente Léontine ai ricevimenti del sabato sera. Il pittore inizia a dipingere La parfumerie violet. Partecipa all’Esposizione Nazionale di Torino con cinque opere, tra cui Ritorno dalle corse, Passa il treno e Nei campi intorno a Londra, ricevendo una fredda accoglienza.

1881
Presenta al Cercle des Mirlitons il trittico Le corse al Bois de Boulogne (Roma, Galleria d’Arte Moderna) e altri quindici grandi pastelli.
Una bronchite lo costringe a letto per un lungo periodo

1882
Lavora senza sosta. Dipinge, tra l’altro, uno dei più suggestivi ritratti della moglie Léontine, Giornata d’inverno.
Il fratello Vincenzo muore suicida a Napoli.

1883
Esegue uno degli ultimi capolavori, Il salotto della contessa Mathilde, omaggio al mondo letterario e all’alta società parigina. Il Ministro francese Jules Ferry acquista per il Musée du Luxembourg Les ruines des Tuileries. In dicembre il pittore si reca in Italia per svernare in un clima più mite, ma le cattive condizioni di salute non gli permettono di lavorare.

1884
Di ritorno a Parigi, invia al Salon La guardiana delle oche e Colazione in giardino. Termina il suo unico autoritratto, in piedi a figura intera nella casa di rue Viète. In giugno si stabilisce con la moglie a Saint-Germain-en-Laye. Il 21 agosto muore per una congestione cerebrale, lasciando incompiuto L’amaca, l’ultimo ritratto dell’amata Léontine.
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