Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

De Francesco Beniamino *

DE FRANCESCO BENIAMINO
Barletta (Bari) 1807 - Saint-Enogat- Saint-Malo (Francia) 1869
Di nobili origini, si trasferì giovanissimo a Napoli dove studiò all'Accademia di Belle Arti, allievo di A. Sminck van Pitloo. Esordì con successo alla Mostra Borbonica del 1833 con tre vedute e una Bambocciata all'uso ro-mano. Fu premiato anche alla mostra del 1835 dove espose, fra l'altro, Veduta delle Catacombe di San Gennaro de' poveri (1834), Torquato Tasso in Sorrento e Veduta al chiaro di luna (1835), dipinti di spiccata intonazione romantica con accenti troubadour (Napoli, Palazzo Reale). Ulteriore successo ottenne all’edizione del 1837: il Paesaggio con serpente (Napoli, Museo di Capodimonte) fu acquistato dal re unitamente alla Veduta d'una marina. B. Thorvaldsen nel 1836 aveva comprato il Paesaggio con mulattiera, e poi il Paesaggio con Enea e la Sibilla (entrambi a Copenaghen, Museo Thorvaldsen), opere di chiara adesione al genere del paesaggio “istoriato”. Dopo un soggiorno a Roma, l'artista si spostò a Firenze dove espose fino al 1842 presso l’Accademia e collocò nelle collezioni granducali un Paesaggio romano (1838, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti). Dal 1843 è documentato in Francia, dove espose ai Salon di Parigi (1843-1849, 1853, 1867), senza mancare però ai contemporanei appuntamenti con le mostre bor-boniche, dove comparve con studi di piante e paesaggi, spesso presi nelle campagne bretoni (1855, Raccolta di paglia, Avellino, Museo Irpino). Nello stesso 1855 fu anche presente all'Esposizione Universale di Parigi con due vedute bretoni (all’epoca il pittore risiedeva a Dinard) ed eseguiva il dipinto Festa a mare di notte all’Immacolatella, dove recuperava un caratteristico motivo partenopeo (Caserta, Palazzo Reale). Nel 1861 fu presente all’Esposizione Nazionale di Firenze e nel 1866, per l’ultima volta, a una mostra napoletana. La Veduta presa da Mergellina (1835, coll. privata), di chiara impronta posillipiana, fu acqui-stata da C. Corot insieme a due paesaggi del primo periodo alla vendita delle opere di De Francesco organizzata dopo la morte dell'artista all’Hotel Drouot (catalogo curato da T. Gautier).
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