Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Da Molin Oreste*

DA MOLIN ORESTE
Piove di Sacco (Padova) 1856 - 1921
Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte di Piove di Sacco, nel 1873 fu ammesso all’Accademia di Venezia dove, allievo di P. Molmenti, ottenne diversi riconoscimenti. Risale a questo periodo un soggiorno a Napoli du-rante il quale apprese la lezione di D. Morelli. Nel 1878, terminati gli studi, esordì all'esposizione annuale con In attesa di un compratore. Nel 1881 presentò a Milano due scene veneziane, I pitor ixe tuti mati e L'ultimo ricordo di famiglia, e nel 1883 a Roma La bona fia, con il quale ottenne un buon successo. Intorno a questi anni definì quella che resterà la sua poetica costante, volta alla descrizione accurata di aspetti della vita contemporanea ma anche di scene in costume settecentesco. Se la prima fase della sua produzione dimostrò un evidente debito nei confronti della maniera favrettiana, più tardi l’artista, sebbene estraneo alle correnti contemporanee, maturò uno stile più libero e fermo. Ebbe un’intensa attività espositiva in Italia: nel 1887 partecipò all’Esposizione Nazionale di Venezia con Tristitia e con il dittico Mal nutriti-Ben nutriti, nel 1888 inviò a Milano La tavolozza politica; alla prima Triennale di Milano del 1891 presentò Al monte di Pietà e alla Quadriennale di Torino del 1902 Blondette, Consolatrix afflictorum e II bacio. Partecipò alle biennali veneziane del 1895 (Diurnisti a due lire) e del 1897 (Angoscia, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca' Pesaro). Ancora più dinamica fu la sua presenza alle rassegne internazionali: fu ripetutamente ospite dei Salon dal 1882 al 1914, e delle esposizioni in Germania e in America.
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