Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Cambon Glauco *

CAMBON GLAUCO
Trieste 1875 - Biella (Vercelli) 1930
Intraprese gli studi artistici a Trieste per poi passare a Monaco di Baviera dove entrò nel 1892 all'Accademia di Belle Arti; qui risentì dell’influsso di A. Bӧcklin e delle tendenze preraffaellite e simboliste. Ritornato a Trieste nel 1895, iniziò a esporre al Circolo Artistico Triestino e nel 1897 alla Biennale di Venezia (Ritratto d'uomo). Nel 1900 vinse una borsa di studio della fondazione Rittmeyer che gli diede la possibilità di soggiornare per cinque anni a Roma, dove guardò al decorativismo di G. A. Sartorio. Rientrato a Trieste vi risiedette stabilmente fino allo scoppio della prima guerra mondiale, quando si trasferì a Milano aprendo uno studio che divenne molto noto. Si dedicò in particolare al ritratto, dove si rivela l’influsso della pittura impressionista di U. Veruda e A. Rietti (Il velo azzurro, Trieste, Museo Revoltella). Eseguì anche vedute (Trieste di notte, Udine, Galleria d’Arte Moderna) e si dedicò alla grafica pubblicitaria. Espose con frequenza a Venezia (1907, Ritratto dell'artista Benussi; 1910, Ferruccio Benini nel "don Marzio", Trieste, Museo Revoltella; 1912, Sorriso azzurro e oro) e fu presente alle mostre della Società degli Acquarellisti di Roma (1903, Villa Medici al tramonto) e all’Esposizione Nazionale di Milano del 1906 (Salambó).
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