Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Caldara Domenico *

CALDARA DOMENICO
Foggia 1814 - Napoli 1897
Rimasto orfano, si guadagnò da vivere eseguendo ritratti che lo misero in contatto con l’aristocrazia locale. Il conte G. Varo di Troia lo sostenne negli studi all'istituto di Belle Arti di Napoli (1838-1842) dove fu allievo di C. Angelini. Nel 1844 vinse il concorso per il pensionato artistico a Roma, dove restò fino al 1848 sotto la guida di F. Marsigli, inviando alle mostre borboniche i saggi Giacobbe assiso medita sull'inganno fattogli da Labano (1845) e il Sacrificio di Abele (1848). Tornato a Napoli ottenne da Ferdinando II la commissione per il S. Vincenzo Ferreri (1853, cattedrale di Gaeta) e per un S. Ferdinando di Castiglia (1858). Ben introdotto a corte, con uno studio frequentato da nobili e membri della famiglia reale ottenne i maggiori successi con i ritratti che comparvero alle mostre borboniche degli anni '50 (Autoritratto in abiti alla spagnola, 1858, Firenze, Uffizi). Attivo anche dopo l’Unità, lasciò numerosi dipinti di soggetto sacro (Madonna del Popolo o dei Raccomandati, 1868, L'Aquila, chiesa di San Demetrio; Madonna con sette santi, 1894, Andria, chiesa di San Francesco) e ritratti destinati a committenze pugliesi, spesso realizzati con l’ausilio del mezzo fotografico.
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