Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Bossi Giuseppe *

BOSSI GIUSEPPE
Busto Arsizio (Varese) 1777 - Milano 1815
All'Accademia di Brera ebbe per maestri G. Traballesi, M. Knoller, G. Franchi e A. Appiani, del quale oltre a essere amico fu spesso anche collaboratore. Dal 1795 soggiornò a Roma, dove fu allievo di D. Conti e, introdotto nel salotto di A. Kauffmann, ottenne la protettiva attenzione di A. Canova. Oltre a eseguire studi e copie dalle sculture del Museo clementino, fu attratto dalle opere di Raffaello e Michelangelo e trovò modo di dedicarsi anche agli studi d’anatomia presso l'Ospedale della Consolazione. Nel 1801, rientrato a Milano, vinse il concorso napoleonico, bandito dalla Cisalpina, con La riconoscenza della Repubblica Cisalpina a Napoleone (cartone a Milano, Biblioteca Ambrosiana). Letterato, poeta, collezionista, bibliofilo, fu personaggio di vasta cultura e dai molteplici interessi: considerato dai contemporanei campione della cultura neoclassica, ebbe in realtà temperamento e vicende più vicini alla sensibilità romantica. L'abilità grafica appare nel gran numero di disegni e cartoni che costituisce la parte più consistente della sua produ-zione (Milano, Gabinetto dei disegni del castello Sforzesco; Biblioteca Ambrosiana; Biblioteca dell’Accademia di Brera). Dal 1801 segretario dell'Accademia, vi ebbe fino al 1807 un indiscusso potere, lavorando anche alla formazione della Biblioteca e della Pinacoteca. Nel 1802 partecipò ai Comizi di Lione; passando per Parigi conobbe J. L. David e ottenne da Napoleone aiuti per l’istituto milanese. Negli anni seguenti realizzò l’ Edipo a Colono (1803-1805, Milano, Pinacoteca Ambrosiana), il cartone del Parnaso (1804, acquistato da Carlo Augusto di Weimar), I funerali di Temistocle (1805 ca., Milano, Galleria d'Arte Moderna), quattro dipinti sul tema di Saffo a Villa Melzi a Bellagio (1807-1813, il cartone del Faone salvato dalla tempesta a Milano, Galleria d'Arte Moderna); opere dove la severità dell'impianto si anima di riferimenti michelangioleschi e raffaelleschi e di intensità espressive che fanno affiorare una vena preromantica. Oltre agli autoritratti, eseguì numerosi ritratti, fra i quali figurano personaggi del mondo letterario e artistico contemporaneo e a cui l’artista fu legato (F. Melzi, A. Manzoni, C. Porta, A. Canova, G. Landi): ne è un esempio per tutti il Ritratto di gruppo del 1809 ( Milano, coll. Treccani degli Alfieri).
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