Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Bordignon Noè *

BORDIGNON NOÈ
Castelfranco Veneto (Treviso) 1842 - San Zenone (Treviso) 1920
Frequentò l’Accademia di Venezia sotto la guida di C. Blaas e M. Grigoletti e nel 1865 vinse il pensionato romano durante il quale fece propria le lezione dei Nazareni, evidente negli affreschi eseguiti in chiese e palazzi del territorio asolano e di Castelfranco Veneto (1874, chiesa dei Santi Cosma e Damiano, Pa gnano d'Asolo; Sant'Eufrasia, 1879, Cendrole di Castelfranco). Dalla fine degli anni '70 l'artista si dedicò al genere di pittura verista di soggetto popolare vicina a quella di L. Nono e di G. Favretto (Contadina in Santa Pras- sede a Roma, Fanciulla sulle rive del Sile, esposti alla Promotrice di Torino nel 1877; Donna nella chiesa d'Aracoeli, esposto alla Promotrice di Torino nel 1878): filone di pieno successo in quegli anni, che lo videro trasferirsi a lavorare a Venezia, ottenendo uno studio in Ca’ Rezzonico. La fortuna delle sue opere di colorito verismo (Ragazza che fa la calza, Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro) fu superata dalle correnti di fine secolo e la sua opera esclusa già dalla Biennale veneziana del 1895 (La pappa al fogo, Castelfranco Veneto, coll. Banca Popolare). Ritiratosi a San Zenone, si dedicò all’affresco (fra gli altri, Scene mitologiche nella villa Tentinaglia a Caselle d’Altivole, Evangelisti nella chiesa di Cartigliano), non rinunciando peraltro a inviare opere alle esposizioni (Mesta e sola, esposto a Torino nel 1896; Vita campestre, esposto a Milano nel 1906).
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