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Benvenuti Tito *

BENVENUTI TITO
Firenze 1805 – 1878 ca.
Dal 1816 fu allievo del padre Pietro all’Accademia di Firenze e ottenne menzioni accademiche nel 1824 e nel 1828 (Gesù Cristo nel deserto servito dagli angioli), affermandosi poi al concorso del 1831 con un Raffaello che mostra a Leone X una sacra Famiglia per Francesco I di Francia. Evidenti i riferimenti alla tradizione secentesca nel Caino (1830, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), dove peraltro si può individuare l’influenza di G. Bezzuoli nell’accentuazione patetica della figura e nella morbidezza cromatica. Staccatosi infatti dal Neoclassicismo paterno, l’artista piegò verso un tipo di romanticismo comune anche ad altri artisti toscani del suo tempo, sensibile alle tematiche “borghesi” o fantasiosamente esotiche (Orizimbo, nipote di Montezuma che salva dal naufragio Amazii sua sorella, presentato al concorso Accademico del 1834). Autore anche di ritratti, dal 1839 al 1844 Benvenuti insegnò all’ Accademia e vi espose fino al 1857.

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