Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Benvenuti Benvenuto *

BENVENUTI BENVENUTO
Livorno 1881 - 1959
Avviatosi agli studi artistici sotto la guida di L. Cecchi, si perfezionò all'Accademia di Firenze per tornare nel 1896 a Livorno, dove si inserì nel fertile clima culturale creato dalla presenza di vecchi maestri, come G. Fattori, delle personalità di P. Nomellini e L. Tommasi, e dai nuovi fermenti importati da Parigi dai livornesi A. Muller e L. Cappiello. I primi paesaggi, vicini alla pittura di L. Tommasi, contengono già elementi di tecnica divisionista. Nel 1899 ebbe modo di conoscere V. Grubicy, che seguì a Milano e con il quale avrà una lunga e amichevole collaborazione. Da quella data le sue opere seguirono l’approfondimento del linguaggio divisionista che, pur nella varietà delle esperienze, mantenne il riferimento alle radici macchiaiole, attento ai valori dello spazio e del volume. Assente alla prima mostra dei divisionisti toscani a Firenze nel 1904, partecipò al Salon des Peintres Divisionnistes del 1907. In quegli stessi anni, l'apertura a motivi di varie tendenze europee lo induceva a tentare forme liberty, saggi simbolisti e studi architettonici (La villa al mare, 1911, Livorno, Museo Civico) per recuperare, dopo la morte di Grubicy nel 1920, le caratteristiche divisioniste dei primi anni.
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