Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Bechi Luigi *

BECHI LUIGI
Firenze 1830 - 1919
Allievo dal 1843 di G. Bezzuoli e di E. Pollastrini all'Accademia di Firenze, esordiva alla Promotrice del 1853 con Cristoforo Colombo alla Rabida. Ai temi di soggetto storico-letterario fu legato anche nelle opere esposte negli anni seguenti (Michelangelo che veglia il servo Urbino, 1855; Cimabue vede Giotto che disegna la pecora, 1858; Agar ripudiata da Abramo, 1862). Legato d'amicizia con il gruppo del Caffè Michelangiolo, nel 1855 visitava, con altri artisti fiorentini, l’Esposizione di Parigi. Nel 1859 combattè nella guerra d’Indipendenza e partecipò al concorso Ricasoli nella sezione “episodi militari” con II marchese Faldini salva la vita al colonnello de Sonnaz a Montebello (Firenze Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti), per il quale ottenne l’allogazione nel 1860. Sul tema risorgimentale tornò con Allarme di zuavi al levar del sole, esposto alla Promotrice del 1861. A questo periodo risalgono le prime esperienze di pittura dal vero, a Castiglioncello, dove fu ospite, a più riprese, di D. Martelli (Renaiolo a Castiglioncello, coll. privata). Dopo il 1870 si volse alla pittura di genere (Le gioie materne, 1875) prediligendo i soggetti infantili.
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