Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Barbaglia Giuseppe *

BARBAGLIA GIUSEPPE
Milano 1841 - Vedano al Lambro (Milano) 1910
Nel 1863 si iscrisse all’Accademia di Brera dove fu allievo di G. Bertini. Esordì nel 1869 con Cristo nell'orto dei Getzemani, acquistato dal re; con il Bagno pompeiano (Milano, Pinacoteca di Brera) si aggiudicò nel 1872 il premio Canonica, che gli procurò notorietà e, soprattutto, commissioni. A partire dagli anni '70 dipinse numerose scene di genere con tematiche affini a quelle dei fratelli Induno (Dissensi politici in casa di un curato di campagna, esposto a Milano nel 1872; Famiglia povera che visita una parente ricca, esposto a Vienna nel 1873). In seguito preferì le vedute con interni ed esterni di palazzi e complessi monumentali, spesso animati da figurine in costume settecentesco. I risultati migliori li ottenne come ritrattista (Giuseppe Verdi, esposto a Venezia nel 1887; Gaetano Casati, 1898, Galleria dei Benefattori dell'Ospedale Maggiore di Milano). A questa attività si dedicò dal 1874, anno a cui risalgono i ritratti dei suoi genitori, fino a poco prima della morte (Ritratto del Commendator Silvestri, 1908). Negli anni ’80 si affermò presso la borghesia milanese che ne apprezzava il moderato aggiornamento, che non era influenzato dalle innovazioni più radicali degli “scapigliati”: dell’ambiente della Scapigliatura comunque fece parte, figurando nel 1873 tra i primi iscritti alla “Famiglia Artistica”.
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