Dictionary of Artists

 

To meet the requirement of scholars, art dealers, collectors or simple amateurs of having a quick and effective tool at their disposal to satisfy the various exigencies connected with the world of art, first of all the in-depth analysis of the work of painters, sculptors, engravers, photographers, etc., the "Dictionary of artists" puts itself up as an annotated list of names, sometimes accompanied, if marked by an asterisk, by a biography and by some signature examples.

Each artist is matched with a series of index cards regarding the works registered in the Data Bank of the Matteucci Institute, which can be issued on request.

The biographies are taken from the Dizionario degli artisti edited by Cristina Bonagura, integral part of the work Pittori & pittura dell'Ottocento italiano (1996-1997), coordinated by Giuliano Matteucci with the cooperation of Paul Nicholls and realized by the Redazioni Grandi Opere of the "Istituto Geografico De Agostini", to whom the Matteucci Institute expresses its sincere thanks for authorizing the circulation of the texts on line.

 

Barabino Nicolò *

BARABINO NICOLÒ
Genova Sampierdarena 1832 - Firenze 1891
Giovanissimo, frequentò l'Accademia Ligustica come allievo di G. Isola. Esordì nel 1850 con Agar nel deserto alla Promotrice genovese dove espose negli anni seguenti opere di carattere religioso (Consolatrix Afflictorum, 1859, destinata all'Ospedale di San Paolo di Savona), storico¬letterario come i bozzetti per il teatro di Modena (L'Apoteosi di Ludovico Ariosto, 1857), per quello di Sestri Ponente (Folchetto trovatore alla corte del Conte del Balzo, 1859) e alcuni ritratti. Nel 1857, vinta la pensione Durazzo, si recò a Roma e alla fine del 1857 si stabilì a Firenze, dove frequentò l’ambiente del Caffè Michelangiolo: nonostante un certo adeguamento del linguaggio, soprattutto in termini di arricchimento del colore, il contatto con i Macchiaioli non si tradusse, tuttavia, nell'abbandono dello storicismo, di cui anzi egli fu uno degli ultimi e maggiori rappresentanti. Da Firenze mantenne stretti contatti con Genova e la Liguria e compì alcuni viaggi di studio all’estero: a Parigi nel 1867, dove fu colpito dalle opere di J. L. Gerome, H. Delaroche e J. L. E. Meissonier; più tardi ancora a Parigi, in Spagna, in Gran Bretagna e nei Paesi Bassi. La sua presenza in Liguria è documentata anche da numerose opere a fresco: il soffitto del teatro Carlo Felice di Genova (1859), i cicli nella Collegiata di San Giacomo di Corte a Santa Margherita Ligure (1862-1865, 1869), nel santuario di Montallegro a Rapallo (1866-1869), nelle chiese di Santa Maria a Genova Sestri Ponente (1869- 1871) e Santa Maria Assunta di Camogli (1869-1871). A questa serie seguiranno, dagli anni '70, importanti interventi per la committenza privata genovese, fra i quali i cicli di Palazzo Celesia (1872) e Palazzo Orsini (dal 1876), con rievocazioni storiche e celebrazioni della scienza e del progresso, in linea con gli indirizzi positivisti dell'epoca. In parallelo continuava l’elaborazione di grandi quadri religiosi e storici, alcuni dei quali presentati con successo alle esposizioni nazionali: Galileo in Arcetri (Torino 1880), Quasi oliva speciosa in campis e Cristoforo Colombo deriso a Salamanca (Venezia 1887). Sono anche da segnalare i bozzetti (Genova Nervi, Galleria Civica d'Arte Moderna) e alcune opere di genere e ritratti, risalenti agli anni '80, in cui emergono una notevole sensibilità alla luce e una maggiore adesione al vero.
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